Ritratti africani – Seydou Keïta Malick Sidibé Samuel Fosso

Dal 18.02.2023 al 11.06.2023

MAGAZZINO DELLE IDEE – TRIESTE

 

La mostra Ritratti Africani. Seydou Keïta, Malick Sidibé, Samuel Fosso a cura di Filippo Maggia presenta al Magazzino delle idee oltre cento opere dei tre più celebri fotografi africani. 

L’esposizione


Scoperti solo in anni relativamente recenti, i tre artisti sono stati presentati nei più grandi musei del mondo, ma solo in altre due occasioni prima d’ora le loro opere sono state proposte in un dialogo esclusivo.
Nel 1997, per celebrare il cinquantesimo anniversario dalla fondazione degli empori Tati di Parigi, Seydou Keïta, Malick Sidibé e Samuel Fosso vennero invitati dalla direzione del grande magazzino a realizzare ritratti e autoritratti replicando il tipico studio fotografico africano, con l’auspicio di incontrare il favore e l’interesse del pubblico multietnico del quartiere.

L’evento parigino è stato uno dei due casi in cui i tre fotografi hanno esposto insieme senza essere aggregati ad altri autori africani, come è successo nelle numerose esposizioni collettive dedicate alla fotografia africana dalla metà degli anni novanta innanzi. Come per Tati, a venticinque anni di distanza la mostra “Ritratti Africani” riunisce a Trieste i tre fotografi presentando un’importante selezione di opere per ognuno di loro, evidenziando e ragionando sulle differenze stilistiche e di approccio al mezzo fotografico: ritratti classici in bianco e nero per Keïta e Sidibé, autoritratti in bianco e nero e a colori per Fosso, questi ultimi proprio dalla serie realizzata per Tati.

Potremmo azzardare una sorta di staffetta fra i tre artisti, Keïta attivo negli anni che precedono l’indipendenza del Mali (avvenuta nel 1960), Sidibé che vive e racconta gli anni immediatamente successivi all’indipendenza, Fosso che nasce negli anni in cui diversi Paesi africani raggiungono l’indipendenza. Una staffetta che riscontriamo anche nei contenuti delle loro immagini, come se il filo narrativo tracciato da Keïta alla fine degli anni Quaranta avesse poi trovato un suo percorso evolutivo che corre di pari passo con la progressiva conquista e manifestazione di una consapevole africanità, segno distintivo che leggiamo nei loro ritratti, che non casualmente divengono autoritratti in Fosso.

Il ritratto, appunto, caratteristica peculiare della fotografia africana. Come la “street photography” è riconducibile alla fotografia americana e la fotografia di paesaggio è indissolubilmente legata alla tradizione italiana, il ritratto è certamente stato per tutto il secolo scorso e, evolvendosi nel suo significato, in buona parte anche in quello attuale, il genere prediletto da molti fotografi africani. Ragioni storiche, politiche, sociali e religiose sono alla base di questa pratica perseguita con costante assiduità da nord a sud, da ovest a est del terzo continente per estensione del nostro pianeta. (Filippo Maggia, dal catalogo di mostra).