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Le donne di casa Manzoni – Butterfly Transport

Le donne di casa Manzoni

Percorsi d’arte, amicizia e letteratura tra Parigi, Milano e Lodi
Fondazione Cosway, Lodi
15 NOVEMBRE 2024 – 26 GENNAIO 2025

“Le donne di casa Manzoni. Percorsi d’arte, amicizia e letteratura tra Parigi, Milano e Lodi” è il titolo della mostra che si tiene a Lodi presso il Polo Culturale Maria Cosway per celebrare Alessandro Manzoni a 150 anni dalla sua morte.

La mostra “Le donne di casa Manzoni” focalizza l’attenzione non solo sulle donne “reali”, ma anche sulle “donne di carta”, le celebri figure femminili, quali la Monaca di Monza, Lucia, la madre Agnese, quell’universo femminile tratteggiato dalla penna di Manzoni nei Promessi Sposi. Vuole inoltre evidenziare lo stretto legame intercorso tra Maria Cosway, una delle figure femminili più importanti, affascinanti e complesse vissute a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento italiano ed internazionale e la famiglia Manzoni. Un legame iniziato con l’incontro parigino con Giulia Beccaria, madre dello scrittore, proseguito con la presenza di Vittoria, figlia di Alessandro, presso il Collegio fondato da Maria, passando attraverso la corrispondenza con Enrichetta Blondel, prima moglie di Manzoni. Rapporti di stima e amicizia testimoniati anche dalla presenza di alcune rare edizioni di opere manzoniane presso la biblioteca della Fondazione.
L’ideatore e co-curatore Luca Marcarini illustra le ragioni della mostra: “Partendo dalla presenza di Vittoria Manzoni a Lodi come allieva del Collegio fondato da Maria Cosway e dal rapporto di amicizia tra Maria e Giulia Beccaria, abbiamo pensato di esplorare quell’universo femminile familiare che ebbe una parte fondamentale nella vita e nell’opera di Manzoni, in modo da poter restituire una visione più completa e per certi versi inedita dell’artista e dell’uomo. Le figure femminili manzoniane, da quelle dei Promessi Sposi a quelle delle tragedie – prosegue Marcarini – è ormai accertato siano in gran parte la trasposizione di quelle che circondavano Alessandro nella sua sfera più intima, a partire dalla madre per arrivare alle figlie, passando attraverso l’amata moglie Enrichetta. In tutto questo i diversi rapporti di amicizia che legarono ciascuna di esse a Maria Cosway in momenti e luoghi diversi, aiutano a comprendere meglio le loro multiformi personalità e le rilevanti attitudini intellettuali che tanto influenzarono Manzoni da un punto di vista affettivo e letterario”. 
Il percorso espositivo della mostra si snoda, negli spazi della Fondazione recentemente restaurati, tra cui spicca l’antica cappella neoclassica del Collegio delle Grazie, oggi restituita quale spazio espositivo, oltre alla Sala della Musica e alla Biblioteca (che sarà visitabile solo su richiesta) seguendo la vita di Maria Cosway, i suoi incontri con i componenti della famiglia Manzoni e le immagini della più famosa opera dello scrittore.
Nella prima parte della mostra, denominata “Biografia di Maria” è illustrata da l’Autoritratto con il cappello di paglia, sino all’incisione di Valentin Grenn, mai esposta prima, che raffigura i coniugi Cosway.
Nella sezione “Maria a Parigi”, la mostra presenta, per la prima volta, un cospicuo numero di fogli incisi e corredati dai disegni preparatori per le lastre di rame, provenienti dalla Galerie du Louvre, accanto a queste anche un piccolo disegno raffigurante Napoleone Bonaparte a cavallo tratto dal celebre dipinto di Jacques-Louis David di cui Maria fu amica.
Nella sezione “Maria a Lodi”, si può ammirare il busto in marmo di Melzi d’Eril eseguito da Giovanni Battista Comolli, affiancato dal disegno con il profilo dell’effigiato, attribuito ad Andrea Appiani e conservato in collezione privata.
L’ultima sezione della mostra, denominata “I Promessi sposi”, è estremamente significativa, perché evidenzia le edizioni di opere manzoniane presenti nella Biblioteca Mari Cosway, dagli Inni Sacri, a Il Carmagnola, fino all’edizione de I Promessi sposi del 1840. E poi i diversi dipinti raffiguranti le celebri figure femminili dei Promessi Sposi, come Geltrude pronta a entrare in monastero di Francesco Gonin e Il Silenzio di Stefano Bersani, provenienti dall’Accademia di Brera di Milano. E ancora: il disegno di Eliseo Sala con Lucia che si affaccia dalla finestra, il dipinto di Felice Giani, Lucia che cuce; Frate Cristoforo a colloquio con Lucia, Agnese e Renzo di Angelo Trezzini, Tre episodi dei Promessi sposi, opera di Matteo Meneghini e infine di Andrea Gastaldi, Don Abbondio cerca rifugio con Agnese e Perpetua al Castello dell’Innominato, cui si aggiungono altre opere di altri celebri autori lombardi della seconda metà dell’Ottocento sempre legate al tema dei Promessi Sposi.

A cura di Monja Faraoni, storica dell’arte e dello storico Luca Marcarini